IL CONSUMO DI SUOLO IN ITALIA: GLI APPROFONDIMENTI CON I COLLABORATORI DI ISPRA AL FESTIVAL

L'ISPRA è l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è il braccio tecnico operativo del Ministero dell’Ambiente, che cura il rapporto sul consumo di suolo in Italia.

Il rapporto del 2015 ha fatto emergere che ogni giorno in Italia vengono consumati 55 ettari di suolo, che significa circa 6/7 metri quadrati di territorio al secondo irreversibilmente, considerando che i processi di rigenerazione del suolo sono rari, dispendiosi e richiedono tempi molto lunghi per vedere ripristinate le condizioni originarie del suolo.

Per capire meglio il fenomeno è necessario collegarci al concetto di servizi ecosistemici, ossia quei servizi forniti gratuitamente dal suolo che vanno dalla conservazione della biodiversità, all’immagazzinamento di carbonio, ai servizi ricreativi fino a quelli strutturali, di supporto per piante, animali e infrastrutture.



 Insomma un vero e proprio tesoro nascosto sotto i nostri piedi. Dagli anni ’50, però, questo tesoro è stato sacrificato in nome dello sviluppo economico e di un conseguente e naturale boom demografico. Secondo il censimento ISTAT del 2011 gli edifici esistenti si attestano intorno ai 14 milioni, di cui quasi 12 milioni ad uso abitativo, per un totale di circa 29 milioni di abitazioni. Il 20% di queste ultime risulta sfitto o seconda casa.

Confrontando quindi crescita demografica ed edilizia si stima che ogni nuovo nato abbia a disposizione circa 9 appartamenti. Nonostante ciò il consumo di suolo sembra non arrestarsi, seppur si possa dire che sia rallentato negli ultimi anni. La scelta più facile fino ad ora è stata quella di costruire, viste le spinte immobiliari e gli alti costi dei processi di riqualificazione.