Dalla città fantasma dentro la città reale. Dal C.I.E. – Centro di Identificazione ed Espulsione per stranieri; in Italia mezzo milione di persone – i “clandestini” – vi sono passibili di internamento fino a 18 mesi. Il Campo crea e rinomina attraverso le sbarre i corpi e i destini delle persone che confina. Sul muro qualcuno ha scritto: CHI AMA BRUCIA. Le nostre parole feroci al limite della Frontiera. Fuochi nel buio.
La Crocerossina in uniforme d'accoglienza ci guida dentro il suo campo da gioco, danza paternalista i turni, canta chiusa in ufficio, dalla radio le voci dei prigionieri. Un viaggio dentro il Campo, le sue regole e il suo linguaggio orwelliano, dentro uno sguardo ravvicinato e miope sull'altro.

Compare poi in un intermezzo musicale la Garante, politica che dovrebbe occuparsi dei diritti dei reclusi ma che nel Campo non è mai entrata perché – ammette con candore – “queste persone non esistono”.
uno spettacolo di Ortika / Alice Conti
IN COLLABORAZIONE CON TRENTOSPETTACOLI